martedì 15 dicembre 2015

Metodo Recettivo Trifasico - Lezione n.2 - Panoramica sul metodo


La musica è un linguaggio fatto di pause e di note, ed esprime concetti proprio come la parola, ma in modo più potente e subliminale, poiché con la sua ambiguità intrinseca consente ai processi mentali individuali maggior campo d’azione.
La musica, per il puro fatto che esiste e che entra di noi “senza bussare” interagisce in diverse misure, e influenza i nostri atteggiamenti mentali.
Per modificare un determinato atteggiamento mentale significa che dobbiamo modificare almeno alcuni dei nostri processi mentali. Ciò avviene in maniera esplicita, analitica, logica e cosciente, ma anche in maniera implicita, analogica, automatica, inconscia. I due diversi canali coesistono e cooperano, influenzando l’iter dei processi mentali e conseguentemente la sfera emotiva e comportamentale.
La musica agisce in noi soprattutto in maniera implicita e subliminale, attraverso immagini metaforiche, simboli-che, schemi complessi, che verranno a costituire una nuova realtà all’interno della realtà percepibile e percepita. Vi è dunque una sovrapposizione di schemi mentali, quelli abituali e quelli evocati dalla musica. Per questo motivo, il cervello dovrà riorganizzarsi in funzione di una nuova condizione psicoemotiva; ecco perché la musica ha effetti, anche considerevoli, sui processi mentali dell’uomo.
In un film di Hitchcock, “La donna che visse due volte”, un’attrice nel ruolo di amica di James Stewart riferisce di aver parlato con un’operatrice del personale ospedaliero dove egli era ricoverato in stato di shock, con forte depressione e presumibilmente con un concomitante disturbo post-traumatico da stress. Mozart veniva descritto come “una scopa che spazza via le ragnatele dal cervello”. In questo film del 1958 si fa accenno all’effetto sui processi di pensiero, ma allo stesso tempo si offre una terapia emotiva. Parliamo di oltre cinquant’anni fa, e di un film, eppure noi condividiamo in pieno questa frase. Riteniamo che le “ragnatele” siano i pensieri automatici e reiteranti che creano sofferenza, e che la musica di Mozart possa “spazzarle via” attraverso la sua bellezza “ordinata e pulita”. Su questo si basa gran parte del metodo recettivo trifasico.

ESSENZA DEL METODO RECETTIVO TRIFASICO

Fase 1

Contatto

Fase 2

Elaborazione

Fase 3

Restituzione


Il brano è in tono con il vissuto del paziente; permette la “sintonizzazione affettiva” ed è già di per sé catartico; l’emozione viene “divisa” con la musica.

Il brano porta il paziente ad una fase di lavoro; continua il lavoro della prima frase e prepara il paziente alla risoluzione con il brano della terza fase.

Il brano supporta il paziente e lo sostiene nel suo nuovo equilibrio raggiunto.




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